Questo che vi presento è l’articolo di introduzione ai successivi, dove spiegherò cosa accade in una terapia di coppia. Sarà come aprire la porta a curiosare, vedere cosa può succedere e capire come e perchè può essere importante una consulenza di coppia.
Per far ciò prenderò spunto dalla nota Serie Tv :
the Ferragnez
Ogni articolo sarà come fare un passo dentro la terapia
Penso sia utile chiarire due punti fondamentali che caratterizzano la decisione di iniziare una terapia di coppia, con una specifica riguardo il mio personale metodo.
- La durata: il massimo numero di sedute di cui mi avvalgo per completare un percorso di coppia è 12; anche se mediamente non si superano le 7 sedute.
Il secondo punto è comune a molti colleghi
- Fare terapia di coppia NON significa finire per lasciarsi o rimanere insieme forzatamente. Né tantomeno trovare una terza persona disposta a “dare ragione” a uno dei due partner. Lo studio di uno psicologo non è un’aula di tribunale.
Ma quando è il momento di iniziare di una terapia di coppia?
- Quando ci accorgiamo che le critiche reciproche sono maggiori degli apprezzamenti. In particolare le frasi che emergono più frequentemente possono essere “sei una persona chiusa” “mai una volta che tu mi stia ad ascoltare” “tanto come faccio sbaglio” etc…
È necessario provare a modificare queste frasi in un altro modo e notare l’effetto che possono generare
1 Ad esempio, invece che dire “sei una persona chiusa” provare a dire
-> ”sento che non è facile entrare in contatto con te quando ti succede questo…”
2 Oppure, invece che “mai una volta che tu mi stia ad ascoltare” provare a dire
-> ”mi piacerebbe prendermi un momento con te per spiegarti meglio cosa intendo, ti va?”
3 Ancora, invece di dire “tanto come faccio sbaglio” provare a dire
-> “mi piacerebbe trovare un modo per entrare in contatto con te perché mi accorgo che non sempre ci riesco/ci riusciamo”
NB. Consiglio spassionato: togliete gli avverbi “MAI”, “SEMPRE” dalle frasi e sostituiteli specificando la situazione in cui si è verificato un episodio spiacevole; preferibilmente non lasciando passare tanto tempo tra il fatto e la discussione che vi apprestate ad avere.
Ricordati di partire da te stesso/a, e di ricordare come quella situazione ti fa o può far sentire entrambi.
Un cambio di comunicazione a questo primo livello rappresenta un iniziale punto di svolta.
- Quando ci accorgiamo che uno dei due cade nel disprezzo. Le relazioni non possono essere sempre rose e fiori. Proprio perché quando due individualità si incontrano ognuno dei due si porta dietro la propria storia di vita . Ci sono cose che ciascuno dei due partner non conosce dell’altro e che se toccate possono essere dei veri e propri colpi bassi (non volontari).
Ecco quindi che la persona offesa può rispondere con disprezzo usando spesso alcune forme “passive”. Ad esempio come il Sarcasmo, il Far Finta di non aver sentito, alzare gli occhi al cielo; altre più esplicite come l’insulto.
Il primo dei due che riesce a notare tutto questo dovrà fermarsi e riflettere prima da sé e poi col partner. Capire se è il caso di provare a risolverla da sé o se è necessario l’intervento preventivo di un consulente.
Ricordati di prenderti un momento col partner per spiegargli come ti sei sentita/o in quella situazione in cui lui/lei ti ha offeso/a
- Quando si tende a giustificarsi continuamente e mettersi in una posizione difensiva. Si osserva nelle coppie che arrivano in studio una tendenza a ripetere di continuo “si ma io..” si però…” ok però anche te…”
Queste frasi non creano un danno evidente al partner ma creano il così detto “Effetto Isola” che mina le coppie dalle fondamenta. Infatti la reazione che ne sussegue è di due tipi. Aggressiva per cui i toni si alzano, oppure passiva in cui l’altro partner abbassa lo sguardo e evita lo scontro. In entrambi i casi si diventa ISOLE e si finisce per rimanere lontani.
Ricordati che l’ascolto dell’altro e la sana abitudine a lasciarlo finire di esprimersi è fondamentale, Questo fa sentire il partner ascoltato e distende i toni, creando i presupposti per un dialogo più funzionale
- Quando è frequente un atteggiamento pericoloso per la coppia: ostruzionismo. Per ostruzionismo si intende evitare di rispondere all’altro, perché si pensa inconsciamente che “se me ne sto in silenzio almeno non litighiamo”.
L’errore è che, poiché non si può non comunicare, necessariamente il silenzio creerà una situazione in cui l’altro penserà “non mi risponde, vuol dire che veramente non gli importa più niente, neanche di litigare”. L’emozione predominante in quel momento è la paura.
Si va in un mondo pericoloso. Il mondo del “io non intendevo dire/fare quello che dici”, il mondo dei pensieri astratti dove ognuno vince la propria battaglia. Ma è la coppia che perde e che ne soffre.
Ricordati che è sempre meglio una risposta che l’indifferenza.
Quindi quando è il momento di iniziare di una terapia di coppia?
Quando questi 4 modi di agire sono frequenti e la loro gestione diventa difficile e pesante. La terapia dovrà essere vista come una qualsiasi altra forma di trattamento, rivolto a prevenire una situazione che potrebbe verosimilmente aggravarsi. Nelle coppie più illuminate vengono fatte vere e proprie “terapie di tagliando” per capire cosa fare quando il dialogo è in stallo. per ridurre i rischi di problemi futuri.
A chi affidarsi al momento della scelta per la propria terapia di coppia?
È umano e comune rivolgersi ad un amico/amica quando ci si sente in crisi, sicuramente può dare sollievo momentaneo; MA il rischio è quello che la persona in causa essendo probabilmente dalla tua parte non possa farti vedere le sabbie mobili in cui la relazione si sta infilando, né tantomeno avere le capacità per aiutare te e il tuo partner ad uscirci.
Scegli con cura la persona a cui ti rivolgi, accertandoti dei suoi studi e delle referenze
Nb: l’unico caso in cui non si può svolgere terapia di coppia è quando sono in atto delle violenze dell’uno/a nei confronti dell’altro/a.
Condizione necessaria sufficiente per una terapia di coppia
Entrambi i partner devono avere lo stesso obiettivo, ovvero voler ambedue trovare un modo per risolvere ciò che li fa soffrire.
O qualsiasi altro obiettivo che veda entrambi d’accordo. Laddove uno dei due esprima la volontà di lavorare per tornare insieme o per risolvere problemi di comunicazione e l’altro creda che non ci sia più modo di recuperare, il primo incontro chiarirà le difficoltà di affrontare un percorso con tali premesse (la difficoltà, non l’impossibilità: ci si può sempre prendere del tempo per pensarci).
Impegnarsi. La terapia di coppia, allo stesso modo di quella individuale e familiare si fonda sulla necessità da parte di entrambi di mettere impegno e volontà durante tutto il percorso
.. breve che sia…