Nei due articoli precedenti mi sono soffermato sulle caratteristiche generali della depressione: nel primo analizzando le cause e i possibili rimedi, nel secondo facendo il focus sulla depressione Maggiore.
Stavolta voglio fornirti ulteriori informazioni, consigli e possibili significati nascosti dietro un altro disturbo dell’umore: il disturbo Distimico
Ps: non mi sforzerò mai di chiarire che quando parlo di “disturbo” faccio riferimento a come, anche la depressione, sia catalogabile tra i disturbi all’interno del panorama della nosologia Psichiatrica. Tuttavia la prospettiva clinica con la quale desidero confrontarmi per aiutarti a saperne di più e quindi a uscirne, preferisce utilizzare il termine “difficoltà”; più rispettoso e veritiero di ciò che la Depressione significa: un momento di profonda difficoltà che la persona sta affrontando, dal quale si può uscire.
Indice articolo
I sintomi della Distimia: inquadriamo la difficoltà
Quando parliamo dei sintomi della Distimia facciamo riferimento a un umore tendenzialmente depresso della persona, per la durata di almeno due anni, in cui sono presenti almeno 2 tra i seguenti sintomi classici:
- scarsa energia
- difficoltà nel prendere decisioni e mantenere la concentrazione
- scarso appetito
- sentimenti e vissuti di disperazione
- insonnia o ipersonnia
Nella storia della persona non devono essere presenti altri disturbi della sfera dell’umore: Depressione Maggiore, disturbo Ciclotimico, episodi maniacali o ipomaniacali
I sintomi della Distimia: comorbilità
Comorbilità significa quali altri tipi di diagnosi si fanno spesso a fianco a quella di Distimia. Le più frequenti sono: disturbi della sfera ansiosa, D.C.A (disturbi del comportamento alimentare), uso di sostanze stupefacenti. L’esordio spesso è precoce (intorno ai 21 anni) e ha un decorso cronico. In genere è abbastanza difficile diagnosticarla per tempo, proprio perchè la persona pensa di avere “un temporaneo calo dell’umore” che poi passerà.
In alcuni casi invece si protrae per anni e si tende a rimandare le cause al carattere o alla personalità della persona. Un trattamento tempestivo invece può smuovere molto e aiutare veramente la persona.
I farmaci di ultima generazione in questo caso possono essere ancora d’aiuto, a patto che siano considerati una “stampella” temporanea per aiutare la persona a fare terapia e a vivere una quotidianità sufficientemente serena e non un aiuto da prendere a vita.
Quale è il significato nascosto dietro il disturbo Distimico? L’origine
La nascita del futuro “distimico” avviene all’interno di una famiglia con particolari caratteristiche in cui, come nel caso della depressione Maggiore, sono alti i livelli di rispettabilità sociale ai quali la persona sente da adulto/a di dover rispondere. Resta molto importante durante tutto l’arco della vita rispondere a delle “rispettabili apparenze” come ad esempio
- apparenza cordiale e affettuosa (sorrisi e saluti eccessivi)
- correttezza a tutti i costi (si fa così perchè non c’è altro modo di affrontare questo problema)
- emozionalità fredda in cui l’empatia è presente ma non viene espressa in modo autentico e sincero, bensì forzata dalla circostanze.
L’identità si costruisce intorno a questa necessità di fare ciò che gli altri significativi in particolar modo (le persona importanti per lui/lei) ma anche le persone intorno (amici, fidanzate/i) si aspettano dalla persona. Di solito è un vicino silenzioso, un lavoratore esemplare, un amico fedele. Questa tendenza a “non far niente che non possa disturbare” col passare degli anni schiaccia l’individuo che, sull’altare della correttezza, sacrifica se stesso/a e i propri desideri.
Non è possibile rispondere con successo a tutte le richieste, per cui il primo passo per questa persona è comprendere, capire e poi sperimentare che l’errore non significa fallimento ma che fa parte naturale dell’esperienza umana. Non è per un errore che verrà giudicato/a come poco degno/a di esistere, eppure la sua profonda convinzione è proprio questa.
Quale è il significato nascosto dietro il disturbo Distimico? In cosa consiste veramente
Il distimico percepisce un alto livello di ansia nevrotica in aggiunta a sintomi di carattere prettamente depressivo.
Dovuta a cosa?
Dovuta al fatto che nell’infanzia ha molto probabilmente vissuto situazioni conflittuali nel rapporto con i genitori, in cui evitamento e attrazione hanno giocato entrambi il loro ruolo. Il figlio viene spesso fatto entrare, in modo più o meno volontario, dentro alle questione di coppia e finisce per esserne triangolato ovvero “messo di mezzo”. Col passare del tempo tutto questo genera un certo livello di rabbia e irritazione celata, nascosta, ma pronta a venire fuori quando la routine e i rituali quotidiani vengono meno.
L’esempio può essere una coppia in cui uno dei membri stimola l’alleanza del proprio figli0 mentre l’altro genitore lo punisce per questa scelta, mettendolo in una situazione difficile da sostenere e profondamente destabilizzante.
Ecco che si palesa la prima “perdita” per il futuro distimico, che di fatto soffre per aver perso il rapporto con l’altro genitore. A differenza della persona con Depressione Maggiore, il distimico conosce la gloria di un’alta autostima che gli deriva dall’essere stato scelto dal genitore alleato, salvo poi assistere alla sua caduta.
Nella coppia
I sintomi della distimia vengono fuori anche nella scelta del partner. La scelta del compagno o della compagna rappresenta per il “Depresso Maggiore” la speranza di un nutrimento affettivo, per il “distimico” la possibilità di uscire fuori dal triangolo relazionale e farsi la sua vita.
Possibilità di guarigione
La possibilità di guarigione va di pari passo col periodo di vita in cui la persona entra in terapia: un intervento precoce che permetta al giovane adulto di rendersi conto di cosa sta passando e di iniziare a volersi bene, mettendo se stesso prima degli altri, comporta un’ottima probabilità di remissione dei sintomi e di guarigione.
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