In questo articolo entro per la prima volta nel mondo della nota e temuta “Ansia”, per fornirti chiavi di lettura e consigli utili su come affrontarla. Parto subito dicendo che non esiste un protocollo definitivo per la risoluzione dell’ansia, anche perchè, se esistesse tutti seguirebbero quello e non ci sarebbero più problemi. Invece anche l’ansia, come tutte le cose in natura, cambia a seconda della persona che la porta con sé ed è quindi soltanto comprendendo ciò che la determina e da dove nasce che te ne puoi liberare.
Indice articolo
Ansia, come affrontarla. In cosa consiste?
Tutti per una volta nella vita abbiamo provato ansia, quindi probabilmente sai bene a cosa mi riferisco. Tuttavia quando si parla di ansia le persone possono provare tanti e diversi “sintomi”, tra i più comuni sintomi fisici ci sono:
- Palpitazioni (tipiche nell’attacco di panico)
- Sudorazione eccessiva (tipica nell’attacco di panico)
- Tremori o scosse muscolari
- Sensazione di mancanza di respiro o soffocamento (tipica nell’attacco di panico)
- Sensazione di oppressione al petto (tipica dell’attacco di panico)
- Nausea o disturbi digestivi
- Sensazione di vertigini o svenimenti (tipica dell’attacco di panico)
Oltre ai sintomi fisici, l’ansia può anche manifestarsi attraverso sintomi emotivi e comportamentali. Questi possono includere:
- Irritabilità o nervosismo costante
- Difficoltà a concentrarsi o a prendere decisioni
- Sensazione di costante apprensione o preoccupazione
- Evitare situazioni che causano ansia (tipica del disturbo di ansia generalizzato)
- Problemi di sonno, come insonnia o sonno agitato (tipica di attacco di panico, disturbo di ansia generalizzato e depressione)
*tipico -> presente con frequenza, naturalmente non è sufficiente una solo di queste voci per delineare un disturbo legato alla sfera ansiosa.
Nel paragrafo successivo ti parlerò degli effetti dell’ansia sul corpo e di come poterla arginare.
Ansia, come affrontarla. Cosa accade al corpo?
Secondo gli studi di Epigenetica, l’ansia è causata da due grandi fattori
- La nostra storia familiare. Ci tornerò nei prossimi articoli, per ora basti dire che le modalità interattive con le quelli siamo stati cresciuti dai nostri genitori ricoprono un ruolo fondamentale nello sviluppo di una sintomatologia ansiosa.
- Il funzionamento del sistema Simpatico e Parasimpatico tono del nostro corpo. Il primo funziona per regolare lo stimolo di attacco e fuga, il secondo ci dà modo di sentirci al sicuro rispetto a una data minaccia. L’equilibrio tra i due è la cosa più importante.
Focalizzandoci su questo secondo punto, cosa accade quando siamo in ansia?
L’Ansia è prima di tutto una risposta fisiologica ad uno sensazione di minaccia che, in base alla situazione, percepiamo. L’Esempio seguente può chiarire di cosa sto parlando:
- Adolescente di 13 anni che va per la prima volta ad una cena di classe. Può andar in ansia pensando “come mi vesto piacerà agli altri?”, “quello che dirò sarà divertente?”, “e se gli altri mi prendono in giro e non so rispondere che figura ci faccio?”. A 18 anni l’ansia che si prova è di altro tipo, se si esce con una persona che ci piace il giovane adulto può chiedersi “gli/le piacerò?”, “alla fine della serata le devo chiedere il numero o è meglio di no”?, “se non mi piace come faccio a passarci tutta la sera”?…e così via su su per tuta la vita, l’incontro con altre persone spesso genera diversi livelli di ansia, o in altri termini, di insicurezza.
Quando si affrontano questi momenti, se la persona percepisce che lo stimolo davanti a sé è particolarmente ansiogeno, attiverà senza volerlo il Sistema Simpatico tono il quale comunicando direttamente col Sistema Nervoso Centrale porterà la persona ad agire in due modi: o evitando l’incontro (fuga), o buttandosi (attacco). Il secondo è sicuramente meglio del primo, anche se non è del tutto sbagliato “battere in ritirata” per meglio prepararsi.
Il problema nasce quando la persona finisce per non uscire più ed evitare tutte le situazione che gli/le potrebbero causare stress. A livello fisiologico l’attivazione del Sistema Simpatico porterà una stimolazione delle Ghiandole Surrenali e del Fegato .
L’iperstimolazione di questi organi produce cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress” che in grandi quantità finisce per intossicare il nostro corpo.
Ad oggi il miglior modo per imparare a gestire questi due sistemi che regolano l’afflusso di ormoni e determinano il nostro equilibrio psicofisico è la Mindfulness. Se sei interessato/a a saperne di più visita il sito e contattami, prenderemo un primo appuntamento gratuito e ti aiuterò a superare il momento che stai vivendo.
Ansia, come affrontarla. Cosa accade alla mente?
A livello psicologico l’ansia corrisponde a percepire uno stato di minaccia che NON è evidente davanti agli occhi della persona, bensì la fonte è elusiva o nascosta e si suppone che prima o poi ci capiti qualcosa. L’ansia è uno stato intermedio, sappiamo che qualcosa ci da fastidio, che qualcosa non va, ma non riusciamo a capire cosa!. Ecco che le persone ansiose spesso sono indecise, non perchè non sappiano fare una cosa, ma perchè non si sa se una scelta sia meglio dell’altra. Dietro l’indecisione infatti risiede la paura che fare un errore comporti qualcosa di molto brutto e che sia irrimediabile.
Ecco a cosa serve la Psicoterapia, ad aiutarci a capire che cosa non va. Ogni volta che capiamo l’origine siamo pronti per liberarcene e prende il via il processo di guarigione.
L’impatto delle figure di attaccamento è fondamentale.
Pensa a come ti hanno cresciuto i tuoi genitori.
- Ti spronavano alla scoperta e all’autonomia o tendevano a tenerti sotto una campana di vetro?
- Erano soliti rassicurarti se sbagliavi o ti facevano notare in modo incisivo l’errore?
- Se ti è capitato di vederli litigare venivi messo in mezzo o se ne andavano in camera per chiarirsi e dopo scendevano? chiarivano con tendevano a lasciar andare con l’idea che tutto sarebbe passato prima o poi?
Queste e altre domande simili sono la base di un percorso di terapia che ti aiuterà a far luce sui tuoi problemi d’ansia e finalmente a liberartene.
Conclusione … e un piccolo consiglio per dormire!
Voglio svelarti un trucco che potrà aiutarti a dormire se tu ti trovassi in uno stato d’ansia. Parti dall’idea, reale, che la mente entro certi parametri è condizionabile. Mettiamo che ti trovi a letto e ti giri e ti rigiri non riuscendo a prendere sonno. Dì queste parole a te stesso/a: “da quanto momento in poi non importa più che io dorma, basterà riposare il fisico per domani, sono sicuro che sarà sufficiente per affrontare la giornata”. Se ti va di dirmi come è andata, scrivi qui!