Trovandomi da anni a lavorare nel mondo della genitorialità, posso darti in questo articolo alcuni spunti utili per capire di cosa si potrebbe trattare.
Ci sono infatti due cose da considerare quando ti approcci a tuo figlio/a
- In che fase del “ciclo di vita” si trova: ognuno di noi infatti va incontro, durante la propria vita, ad alcune fasi di maturazione che sono identiche per tutti. Ogni tappa comprende delle Sfide da superare e dei bisogni ai quali il genitore deve rispondere.
Per esempio, durante l’infanzia, il bisogno primario è quello di “Appartenenza” (al gruppo scuola, alla famiglia, alla squadra sportiva).
Difficoltà comportamentali in questa fase sono riconducibili spesso a questo bisogno che potrebbe non essere riconosciuto nel bambino, cioè gli adulti di riferimento non sono in grado di far vivere al bambino un senso di Appartenenza adeguato per la sua età.
Il bambino manifesterà quindi comportamenti o di rabbia, o di scarso entusiasmo.
2. Qualcosa è cambiato intorno a lui ultimamente? In ogni situazione in cui il bambino manifesta un comportamento “strano” che porta a domandarti:
“come mai si comporta così? Non lo ha mai fatto prima”, è fondamentale andare a vedere COSA è CAMBIATO NELL’ULTIMO PERIODO intorno a lui.
Indice articolo
Come capire un bambino arrabbiato. Alcuni esempi
Esempi frequenti possono essere
- la morte di una persona cara
- la fine di un’amicizia significativa
- la nascita di un fratellino
- un trasloco.
Di fronte ad un repentino cambio di comportamento probabilmente sarai preoccupata/o ma in realtà bisogna avere i nervi saldi e ricordarsi che NIENTE ACCADE PER CASO.
Siccome “niente accade per caso” la risposta a un comportamento “strano” è da ricercarsi INTORNO A LUI/LEI E non “dentro”. Non c’è niente che non va in tuo figlio, soprattutto se “prima era così bravo/a”.
Come capire un bambino arrabbiato. Alcuni utili consigli
Posso quindi subito darti un consiglio pratico: di fronte a questi comportamenti prendi tuo/a figlio/a da parte, da solo/a o insieme al tuo partner (meglio) e ponigli delle domande aperte
Ad esempio: “senti mi sono accorta che ultimamente c’è qualcosa che ti far stare male. Ti va di dirmi come ti senti?”
Oppure: “ ti va se ci andiamo a prendere quel dolce che ti piace tanto e mi racconti un po’ della scuola? (o della squadra)?. Come ti trovi, come ti senti.”
Vedrai che a seguito di queste domande tuo figlio/a comincerà ad aprirsi! Da lì in poi dovrai accoglierlo con affetto, non andando sul Giudizio con frasi tipo: ”eh ma non avresti dovuto”, “hai sbagliato” etc… accoglierlo senza farlo sentire in colpa, riprendendolo se necessario più avanti, se dovesse avere un comportamento sbagliato. Non dimenticarti di un aspetto fondamentale: stagli fisicamente vicino, mettigli una mano sulla spalla, abbraccialo/a. La fiducia passa molto dal corpo.
Leggi questo articolo dove puoi approfondire il tema!
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