Il comportamento “passivo aggressivo” fa parte di una personalità che prende origine proprio da questo tipo di atteggiamento: Personalità “Passivo-Aggressiva”. Come accennato nei precedenti articoli, tendo a precisare che nessuno di noi è totalmente “passivo e aggressivo”, piuttosto si ritrova ad esserlo in alcuni momenti di vita, con alcune persone e in base a cos accade.
Indice articolo
Cosa è il comportamento passivo aggressivo
Molto più realistico pensare a noi stessi come una tavolozza di colori, dove noi siamo metaforicamente la “tavolozza” e i colori sono le caratteristiche di personalità. Ogni tavolozza avrà dei colori più presenti, quindi ognuno di noi avrà delle caratteristiche più presenti di altre.
Ma perchè alcune persone presentano di più queste caratteristiche????
Cosa è il comportamento passivo aggressivo: Le origini
Questo tipo di tratto di personalità prende origine in famiglie sostanzialmente adeguate, almeno all’inizio quando i bambini sono nella prima fase della loro vita, dove le cure sono adatte a un giusto sviluppo. Capita però che, spesso a seguito di un evento significativo come la nascita di un fratellino, un lutto, il licenziamento di un genitore o un trasloco, il bambino venga sottoposto ad aspettative (forse di crescita rapida) eccessive rispetto a quelli che sono propri “legittimi” bisogni. Il bambino riceverà rimproveri e punizioni SE SI PERMETTERà DI ESPRIMERE LA RABBIA o se farà scelte diverse rispetto a quelle che ci si aspettano da lui. Imparerà quindi a REPRIMERE quell’emozione, ad annullarla, o a esprimerla in modo diverso.
Siccome la rabbia è una potente emozione e necessita di uno sfogo, siccome non gli viene dato a parole, si “farà sentire” attraverso il corpo. Le persone con questo tipo di caratteristica di personalità spesso manifestano disturbi PSICOSOMATICI: fibriomalgia, stanchezza cronica, cefalea intensiva, dermatiti.
Come si mostra da adulto?
Nelle relazioni interpersonali il primo approccio sarà buono.
Infatti sono persone che sanno muoversi abbastanza bene nei rapporti, perlomeno all’inizio, in cui se sentono fiducia dal partner si sentono a loro agio.
I problemi arrivano dopo. Dopo un iniziale tempo di reciproca conoscenza, arriverà il momento in cui l’altro potrebbe proporre dei cambiamenti nella coppia, aspettandosi che i propri bisogni vengano riconosciuti. Ad esempio far famiglia, cambiare casa, impegnarsi nell’affiancamento di un genitore malato etc.. il nostro “passivo aggressivo” potrebbe vivere queste richieste come “aspettative dell’altro” da soddisfare a ogni costo.
NON SI PERMETTERà però DI ESPRIMERE il suo pensiero nel caso in cui non fosse d’accordo perchè COSì HA IMPARATO. Reprimerà quelle parole, rimanendo nel profondo con un senso di rabbia inespressa.
Questo inciderà pesantemente sulla coppia.
- Continuerà ad aspettarsi sostegno e conforto
- lamenterà disagi e disturbi di ogni tipo per attirare l’attenzione su di sé (ma in modo patologico)
- considererà sconsiderate le richieste che gli vengono fatte
sentirà tutto questo, ma difficilmente ve lo dirà. Vi dirà che “va tutto bene”, quando è chiaro che così non è.
Cosa si può fare?
L’unica medicina è riconoscere queste dinamiche attuali, che ancora lo legano a meccanismi di copia-incolla passati, lavorare sulla rabbia e imparare ad esprimerla; è un percorso che dura finchè la persona non riconoscerà tutto questo e imparerà a gestirlo.
Di seguito un link per saperne di più
cosa è il comportamento passivo aggressivo