Il Mental Coaching Sportivo, come già accennato nel precedente articolo, è traducibile con “allenamento mentale”. L’allenamento mentale comporta che un atleta, così come una persona che non pratica sport, decida di allenare la propria mente come fosse un muscolo. Le “fibre” che decidi di allenare a livello celebrale si chiamano Neuroni e le connessioni tra un neurone e l’altro Sinapsi.
Non è questa la sede per un trattato di anatomia celebrale tranquillo/a, mi preme solo accennarti perchè nel momento stesso in cui inizi a vedere la tua MENTE come ALLENABILE, allora puoi dedicarti al suo miglioramento.
PERCHè DOVREI ALLENARE LA MENTE?
- perchè i pensieri riguardo a ciò che succederà nel futuro e ciò che è successo nel passato ci “rapiscono” più spesso di quanto pensi e ci tolgono la bellezza di vivere nel “momento presente”
- perchè anche se riesci a vivere il presente senza lasciarti “distrarre da troppi problemi”, l’eccessiva sicurezza porta spesso a non vedere o a dare il peso dovuto ai cambiamenti che avvengono intorno.
- Per godere tu stesso in primis di un maggior benessere, visto che la vita contemporanea è molto frenetica e ti porta spesso a passare troppo tempo dietro a preoccupazioni legate al “DOVREI FARE”, “AVREI DOVUTO FARE” ETC..
Mental coaching sportivo
Nel momento in cui un atleta si avvicina ad un lavoro psicologico su di sé, si apre alla possibilità di mettere mano insieme allo Psicologo dello Sport, a quegli aspetti che interferiscono con la propria crescita. Attraverso terapia e tecniche è possibile allenare i Neuroni. Ad esempio un allenamento di Meditazione Mindfulness di 10 minuti al giorno per un periodo di 6 mesi comporta una stimolazione di diverse aree celebrali:
- Maggior controllo consapevole della corteccia anteriore del cingolo, adibita alle mansioni di controllo e quindi anche di CONTROLLO ECCESSIVO sulla prestazione. esempio: “devo fare tutto perfettamente e controllare tutto sennò la mia prestazione non vale niente” <—- sbagliato!!
- Maggior controllo consapevole a livello della corteccia fronto-insulare, legata all’ELABORAZIONE CONGITIVA. In una gara significa prestare attenzione alle indicazioni dell’allenatore e riuscire a non collegare emozioni d’ansia ai diversi step che si decide di affrontare. In sport come l’atletica e la danza questo è molto frequente.
- Maggior controllo consapevole a livello corteccia prefrontale dorsolaterale, parte del cervello che si attiva maggiormente quando proviamo stati d’ansia.
Mental coaching sportivo
Ti parlo di alcuni modi per allenare la mente
- Allenati attraverso un buon Self-Talk: il cervello (la parte “harware”) e la mente (il “sofware”) sono PERSUASIBILI in senso positivo se rivolgi a te stesso una comunicazione PROATTIVA —> UN ATLETA CHE SI APPRESTA A FARE IL SALTO IN LUNGO DOVREBBE DIRSI “RIMANI IN DISTENSIONE!” ED EVITARE DI RIVOLGERSI A Sé STESSO DICENDO “NON PIEGARTI!”. Il nostro cervello infatti fatica a elaborare una comunicazione in negativo.
- Datti obiettivi a Breve Termine all’inizio e alla ripresa dell’attività. La mente ha bisogno di percepire che “ce la può fare” e piccoli obiettivi comportano spesso piccoli risultati positivi che ti rimandano un senso di autoefficacia, fondamentale per programmare a lunga scadenza.
- Punta ad un obiettivo che si trovi poco al di sotto del risultato finale. Se ad esempio parliamo di scherma e ti trovi sul punteggio di 14 a 9 in tuo favore e a 15 la gara è vinta ma PROPRIO SUL 14 TI SPENGI, ripetiti che sei a 11!!. Questo abbassa l’ansia da risultato e ti carica sulla prestazione!
Questi sono solo alcuni degli esercizi con cui aiuto gli atleti a ottenere il massimo da Sé stessi!!
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